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Non basta crederci
Bisogna perseverare

La nostra Filosofia Indaco si basa sul fatto che i vini migliori nascono dal rispetto della terra, dell’uva e soprattutto dei vini che produciamo in cantina. Per noi il vino non è solo una bevanda da bere, ma qualcosa di magico in grado di creare in chi lo degusta un benessere generale. Compost sinergico, biostimolante naturale, ghiaccio secco, cristalli in fermentazione, fasi lunari e giorni di fiore e di frutta del calendario biodinamico sono gli ingredienti che danno vita ai nostri vini sensoriali.

 
 

Il Compost sinergico è composto di escrementi animali, fecce, vinacce, foglie di castagno raccolte in montagna, piante officinali di equiseto, melissa, menta, erba medica, nonché polvere di zeolite e oli essenziali. Lacciamo macerare il composto, muovendolo ogni mese, e poi ogni fine aprile dell’anno successivo lo diamo ad ogni vite, una ad una, manualmente, poi lo interriamo così che le piante ne possano trovare il massimo beneficio.

 
 

Il biostimolante è composto da Plasma marino e Oli Essenziali. Il Plasma è composto da una miscela, in cui vengono disciolte alghe, magnesio, propoli, miele, e infusi di achillea, aglio, ortica, salice, noce, equiseto. Gli oli essenziali principali sono, lavanda vera, albero del te, arancio dolce, olio di neem, pompelmo, limone, menta, eucalipto, tutte sostanze dal forte impatto a livello chimico così da potersi nel tempo anche sostituire a prodotti chimici invasivi.

 
 

Il vigneto è trattato in base alla stagionalità, usando il minimo di rame e zolfo. Poi nebulizziamo sulle viti un Biostimolante naturale, una miscela di preziosi ingredienti naturali, così che il vigneto sappia autonomamente difendersi dagli attacchi di funghi e parassiti. Una miscela idrosalina simile al liquido amniotico che, come permette alla vita di un feto di progredire, così lo fa agli ingredienti in esso disciolti, così che le viti crescano in salute e piene di energia vitale.

 
 

Raccolta manuale in vendemmia, perché l’uva ama essere toccata dalle mani di chi la raccoglie così se si crei un’unione di emozioni tra l’uva stessa e il vendemmiatore, un legame intimo che si trasmette dalla notte dei tempi. Ogni grappolo è scelto in vigna e il vino stesso si fa in vigna raccogliendo solo ciò che risulta essere perfetto. Ben tre vendemmie in soli 3 ettari, ognuna a distanza di qualche settimana, danno vita ai nostri vini sensoriali.

 
 

Se il compost e il biostimolante sono il nostro segreto in vigna, poi in cantina ne abbiamo altri. Ogni botte in fermentazione è inoculata con il nostro Pie di Cuvée, cioè una botte di legno in cui viene fatta partire una fermentazione naturale, con un po’ delle migliori uve, raccolte anticipatamente e premute a piedi nudi, così che fermentando mantengano il massimo bouquet olfattivo e gustativo. Il nostro piede trasformerà il mosto in vino, ed è qua che inizia la magia.

 
 

Ghiaccio secco per la migliore estrazione del colore, dei profumi e per la protezione dei mosti. Poi seguendo le fasi lunari e preferibilmente di una crescente iniziamo la lavorazione con i cristalli, esclusivamente dinamizzati nel mosto o vino in giorni di fiore o frutta del calendario biodinamico di Steiner. La Luna crescente rende magnetici i vini. Nei giorni di fiore o frutta, il vino è nella sua massima espressione vitale, organolettica e gustativa.

 
 

Porre i Cristalli nel vino, in questi momenti magici di luna, fiore e frutta, ci permette di dinamizzare le migliori qualità del vino senza aggiunta di sofisticanti o altro. I cristalli vengono posti dapprima durante la fermentazione e poi successivamente in affinamento per almeno sei cicli lunari completi, così che tale frequenza sia per sempre memorizzata nel vino e la mantenga per tutta la durata della sua vita. Chi li degusterà poi lo comprenderà dalle emozioni che il vino saprà rilasciare.

 
 

I cristalli, i minerali sono ciò che rende una vite forte, in salute e in grado di donarci la migliore uva. Ecco che lavorare con i cristalli in vinificazione significa anche far tornare il vino alle sue origini, neutralizzando gli effetti nocivi di campi elettromagnetici di tecnologie o altro. Dare alla terra i minerali e dare al vino cristalli, chiude il cerchio all’insegna di un’innovazione che realmente si perde nelle leggende che hanno oltre trentamila anni, come quella di Lemuria da cui nasce il nostro miglior vino.

 
 

Come a Lemuria si vinificava le migliori uve in grandi vasche scavate di Ametista, così noi mettiamo i cristalli nel vino. L’Ametista da vita al nostro vino Lemuria, una quint’essenza che sa donare a chiunque lo assaggia emozioni uniche, apre il cuore e fortifica lo spirito. Vinificare con i cristalli significa credere fermamente che sia l’energia a creare la miglior manifestazione della materia, appunto il vino.