Tre generazioni di famiglia
per tre vigneti unici
Ogni aspetto del vigneto segue un protocollo olistico di nostra ideazione, che ha lo scopo di rigenerare le migliori condizioni di salute, vitalità e qualità dei vitigni.
Nonno Marino dette vita al primo vigneto nel 1957, poi Sergio continuò con il secondo nel 1993 e suo figlio Andrea piantò il terzo nel 2003.
Viti di Sangiovese autoctono, Canaiolo, Mammolo, Malvasia bianca, Trebbiano e Merlot vivono armoniosamente su questo colle dedicato al vino della nostra Luteraia.
Il terroir è composto da una miscela preziosa di argilla e tufo con sedimenti a scheletro fine, ora grasso e fertile, sassoso e poi argilloso, insomma un intero connubio di meravigliose qualità in un piccolo appezzamento di terra.
Proviene da questa particolare miscela la colorazione giallastra che aveva colpito già gli antichi romani: “giallo” in latino si dice “Lutrum” e da qua viene il nome della nostra tenuta e in gergo chianino è chiamato “bottaio”.
Vogliamo rispettare la straordinaria qualità del nostro terreno e perciò durante l’anno il vitigno è trattato col massimo rispetto dell’ambiente: per come lavoriamo, ci piace definirci “biologici e biodinamici”.